In occasione del 25 aprile: il coraggio di una famiglia

Una mattina… a scuola è venuta Irene, signora molto elegante e di bella presenza, che con semplicità e infinita dolcezza ha deciso di condividere con noi la sua storia. Siamo in classe, è venerdì 28 aprile e si percepisce palpabile tra i banchi un’attenzione non comune.
Irene non ha peli sulla lingua e riesce a raccontare in maniera molto diretta, seppur sempre elegante, l’emozionante storia della vita della sua famiglia.
Papà astigiano puro, Francesco Rosso, detto Perez, nato nel Luglio del 1917, durante la prima guerra mondiale; aveva una famiglia numerosa con molti fratelli e sorelle che però non conosceva poiché era nato dal matrimonio di due vedovi.
Diventa partigiano dopo molte peripezie, sopravvive, viene congedato con il grado di comandante ed è il primo italiano a ricevere una medaglia d’argento da vivo.
Sua mamma, nonna di Irene, era analfabeta ma sapeva fare molto bene di conto e con degli esempi semplici e concreti cercava di insegnarlo alla nipotina, che lo ricorda in maniera molto affettuosa.
Irene ci parla poi della sua mamma, Maria Pia Galderisi, nome di battaglia da staffetta Pia, donna bellissima con un coraggio che molte in quel periodo non avrebbero avuto. Rischia la vita più di una volta per poter stare con il fratello, Cobra, e aiutare il più possibile le persone che ne avevano bisogno.
La signora Irene ci legge delle pagine di un diario scritto dalla mamma e mentre ascoltiamo la sua voce dolce ci sembra che la sua mamma ci stia raccontando in prima persona ciò che le accade, facendoci venire i brividi. A tratti questi racconti sono terribili, ma l’eleganza della sua voce ce le rendi ascoltabili, comprensibili, sopportabili.
La sincerità e l’umiltà della signora Irene mi hanno colpito molto ed emergono benissimo da questa sua piccola frase che mi piace ricordare e su cui tutti dovremmo fare una riflessione: “Il coraggio o ce l’hai o non ce l’hai. Io non ce l’ho ma almeno lo dico”.