Supercoppa: Caos dentro e fuori dal campo

La Supercoppa italiana finisce al centro di un vortice di polemiche per l’episodio avvenuto al fischio finale del direttore di gara che ha decretato la vittoria dell’Inter.
Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, ha aggredito fisicamente il segretario dell’Inter, prendendolo per il colletto della giacca.
Partiamo con ordine. La partita comincia con l’Inter che domina in lungo e in largo, ma a passare in vantaggio è la Juventus al minuto 25 con l’americano Weston Mckennie. Senza perdersi d’animo l’Inter continua ad attaccare e al minuto 35 De Sciglio stende Dzeko in area. Calcio di rigore. E Lautaro Martinez non sbaglia: 1-1.
Situazione immutata fino al minuto 120, quando sembra ormai sicuro che la Supercoppa si deciderà ai calci di rigore. Allora l’allenatore della Juventus è pronto a mettere in campo Bonucci, non in perfetta forma ma pur sempre uno specialista dal dischetto. La palla però non esce, resta in campo e un cross respinto malamente dalla retroguardia bianconera permette a Darmian di servire il subentrato Alexis Sanchez, che al minuto 121 davanti a Perin segna.
L’Inter vince la Supercoppa. Ma non sta qui l’episodio più significativo della giornata, perché, probabilmente preso dalla foga, il segretario nerazzurro Cristiano Mozzillo esulta animatamente andando a sbattere su Bonucci, speriamo non volontariamente. Il bianconero, ancora incredulo a bordo campo e sicuramente innervosito dalla situazione, si gira e lo afferra per il colletto della giacca. Le telecamere riprendono tutto. Dopo pochissimi secondi la regia torna su Sanchez e compagni intenti a festeggiare la vittoria ottenuta, quindi non sappiamo come sia terminato il tafferuglio. Sappiamo solo che Bonucci ha ricevuto una salatissima multa, quindi oltre il danno la beffa.
L’aspetto disciplinare è importante
Vi racconto questo spiacevole episodio soprattutto perché non voglio che nello sport che amo riaccadano fatti come questo. Spero infatti che tutti gli allenatori, soprattutto quelli che allenano ragazzi giovani, cerchino sempre più di formarli oltre che nella parte calcistica tecnico-tattica anche in quella disciplinare. È fondamentale insegnare loro a gestire la rabbia per prevenire reazioni simili a quella del difensore della Juventus.
Oggi ci sono molti ragazzi sfrontati, senza peli sulla lingua e con un carattere molto fumantino. Quindi è importante che gli allenatori lavorino sulla gestione delle loro emozioni per diminuire il numero di squalifiche o multe dovute a comportamenti poco etici. È importante parlare e punire comportamenti come quello di Bonucci proprio per la visibilità che il calcio ha in Italia, per evitare anche che lo sforzo di tanti allenatori che si impegnano nell’educare i propri atleti vada in fumo.
Bonucci però non è l’unico, posso fare un altro esempio: Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, al termine di Lazio-Milan ha preso per il collo Alexis Saelemaekers, esterno belga del Milan che evidentemente aveva detto qualcosina di troppo. Nonostante la possibile provocazione, la reazione dell’allenatore toscano rimane ingiustificabile. Soprattutto perché dovrebbero essere proprio gli allenatori a dare il buon esempio alla propria squadra. Sarri ricevette poi ben due giornate di squalifica.
Perciò spero che questo brutto episodio possa sensibilizzare tutti coloro che fanno parte del mondo del calcio, dai giocatori più in erba a quelli dei club più prestigiosi, per evitare che comportamenti del genere si ripetano, perché non è questo che vogliamo ricordare delle finali.