Intervista a Fiorenzo Tassinari, sassofonista degli Extraliscio.

immagine Fiorenzo Tassinari

Fiorenzo Tassinari è uno tra i più famosi sassofonisti italiani, simbolo del “ballo liscio” e da qualche anno parte della band Extraliscio. La band ha partecipato all’ultima edizione del festival di Sanremo con la canzone “Bianca luce nera”, insieme a Davide Toffolo dei Tre Allegri ragazzi Morti, che è arrivata dodicesima sui 26 big in gara. Artom News ha avuto il piacere di raccontare la sua storia, dalla nascita della band a Sanremo.

– Com’è stata la sua esperienza sul palco dell’Ariston?

“È stata la mia prima esperienza Sanremese e devo riconoscere che nonostante gli anni di palcoscenico e molte altre esperienze televisive, la tensione è stata notevole. La mancanza del pubblico in sala sottolineava il terribile momento che stiamo vivendo. Pensavamo al pubblico a casa, davanti ai televisori e ci immaginavamo fosse presente in sala. Viste le restrizioni e regole severissime, abbiamo vissuto ogni giorno in hotel per evitare contatti. Ci si recava al teatro Ariston con un van ogni 2 persone con maschera e distanziamenti. Stessa cosa in teatro dove isolavano in ambienti diversi gli artisti che venivano portati all’ultima ora si attendeva di essere microfonati e ci si toglieva la maschera solo sul palco, poi a fine esibizione, con la stessa modalità venivamo riportati subito in hotel per non creare assembramenti. Eravamo inoltre costantemente monitorati e sottoposti a tampone.”

– Come nasce il brano portato a Sanremo?

“Il brano presentato a Sanremo dal titolo “Bianca luce nera” di Mariani-Pacifico-Sgarbi parla del desiderio, del rovescio della medaglia, di certezze e contraddizioni. Sul palco di Sanremo il nostro intento era unire tradizione e contaminazione, portare un brano ballabile ma suonato da grandi professionisti, oltre che ad un testo importante.”

– Come è arrivato alla band Extraliscio?

“Extraliscio è nata 7 anni fa dall’incontro fra Mirco Mariani e Moreno Conficconi (detto “Il Biondo”). Mirco Mariani suonava la batteria con il grande jazzman Enrico Rava, poi molti anni con Vinicio Capossela. Moreno il biondo negli anni ‘90 era il front-man dell’orchestra Raoul Casadei dove io ero il sassofonista. Poi, usciti dalla formazione Casadei, Moreno ha dato vita ad una propria formazione nella quale l’ho seguito anch’io. Nella formazione c’è anche Mauro Carlini (detto “Ferrara”) che, dopo 27 anni con l’orchestra Casadei e un’esperienza con una propria formazione, è entrato nella veste di cantante melodico.”

– E lei come mai si è trasferito ad Asti?

“Beh, io sono emiliano e potrei rispondere: per gli ottimi vini di questa regione, oppure per i plin, o magari per la bagna cauda… la verità è che l’amore è stata la ragione del mio trasferimento ad Asti da 15 anni.”

– Come guardate al futuro voi addetti al settore musicale?

“Al momento il settore musicale e teatrale è completamente fermo. Migliaia di persone senza lavoro e così i cinema. Sappiamo quanta gente da un anno è praticamente ferma e disperata. Siamo tutti su quella barca e ovviamente anch’io… La presenza di Extraliscio con Davide Toffolo a Sanremo è il desiderio di sensibilizzare la cultura popolare al mondo della musica da ballo e tutto l’universo che gravita intorno ad esso. Il futuro? Sinceramente non so rispondere. Spero che a breve tutto questo rimanga solo un brutto incubo e che la gente ritorni ad incontrarsi senza paura, abbracciarsi e ballare, insomma, torni a vivere felice.”

Tassinari ci ha ricordato che in primavera uscirà nelle sale il film intitolato “Extraliscio, Punk da balera – si ballerà finché entra la luce dell’alba” di Elisabetta Sgarbi. Infine, è d’obbligo ricordare Raoul Casadei, il “Re del liscio”, con il quale i componenti di Extraliscio hanno suonato per anni e che purtroppo è morto qualche giorno fa.

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