L’Olivetti P101: il primo computer della storia

Parlare di primo computer della storia è molto complicato, ma il primo nella categoria dei desktop computer, meglio conosciuti come pc (personal computer) fu sicuramente l’italianissima “Programma 101”.

L’ingegnere Pier Giorgio Perotto, dipendente dell’Olivetti, ha inventato questa macchina nel 1964 con l’idea di creare uno strumento utile al maggior numero di persone possibile e facile da usare anche da una singola persona alla scrivania, da qui il nome di desktop computer.

All’inizio nessuno pensava fosse utile

Inizialmente la Programma 101 (poi abbreviato con P101) non ebbe molto successo. La Olivetti era un’azienda che puntava fortemente sulla meccanica e quella macchina di calcolo, basata sull’elettronica, era passata in sordina.

Nella sua prima apparizione alla mostra Bema (Business Equipment Manufacturers Association) di New York del 1965, però, ebbe così tanto successo che ai visitatori interessava più dei prodotti principali della stessa azienda.

Inizialmente gli avventori erano increduli delle capacità della macchina e pensavano addirittura che ci fosse qualcuno dietro a scrivere e pensare al posto della macchina. Gli americani comprarono circa il 90% delle copie, 45 di queste sono state comprate dalla NASA e hanno contribuito alla missione Apollo 11 che ha portato l’uomo sulla luna.

Le caratteristiche tecniche

Senza entrare nello specifico, questa macchina dal design innovativo presentava pochi più tasti di una classica calcolatrice dell’epoca. Aveva poche istruzioni, ma era completamente programmabile. Non avendo un monitor presentava i suoi output scrivendoli su un foglio di carta simile a uno scontrino e i programmi venivano scritti su una cartolina magnetica, l’antenata dei floppy disk.

Il New York Journal scrisse: «Potremmo vedere un computer in ogni ufficio prima che due macchine in ogni garage». Ed è così che 10 anni prima di Steve Jobs e Bill Gates nacque la progenitrice di tutti i nostri personal computer.

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