Il Nuovo DPCM di Conte tra “Meme” e Verità.


fonte: www.governo.it

Il 3 novembre il nostro Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha approvato un nuovo DPCM.

Questo decreto prevede che l’Italia sia divisa in tre fasce in base al numero dei contagi e la situazione delle strutture sanitarie.

La prima, gialla, prevede un livello di rischio moderato, perciò vengono applicate solo alcune limitazioni. Dalle 22 se vuoi ubriacarti devi farlo a casa. Prima delle 5 del mattino non puoi portare fuori il cane. Non puoi neppure andare a visitare i musei e le mostre. Chiuse. C’è la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori e la capienza dei trasporti è ridotta del 50%: tranne i trasporti per la scuola. Tanto noi studenti siamo immuni e non veicoliamo virus.

Dalla terza media agli asili invece andranno a scuola in presenza, ma la mascherina sarà obbligatoria. Non si potrà andare a fare shopping nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, per la gioia dei mariti con mogli affette da shopping ossessivo compulsivo. Saranno ancora aperte farmacie, supermercati, edicole e tabacchi. Perché a teatro non si può andare, ma lo Stato può continuare a lucrare sulla nostra salute vendendo sigarette e tabacco.

I bar e i ristoranti verranno chiusi alle 18 in maniera tale che il virus, notoriamente attivo solo dalle 18 e un minuto, non riesca a infettare nessuno. In verità si tratta di un equilibrio precario: limitare le occasioni di contagio senza mandare in bancarotta nessuno. Ma cerchiamo di riderci su. Tutti i concorsi sono sospesi, tranne quelli strettamente necessari, per esempio quelli per medici e personale sanitario. Le associazioni sportive si fermeranno quasi tutte, tranne quelle per sport individuali e approvate dal Coni e dal Cip. Tutti senza pubblico.

La zona arancione è formata da Puglia e Sicilia. Qua la situazione è più sorvegliata. Non ci si può spostare dal proprio comune di residenza, perciò neanche in un’altra regione, chiaramente se non per motivi di salute, lavoro e urgenze. La ristorazione è completamente sospesa tranne per le consegne a domicilio, delle mense e del catering.

Le regioni Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta sono invece zona rossa. Le restrizioni sono più accentuate, infatti sarà quasi tutto chiuso tranne farmacie e negozi alimentari. Saranno aperti parrucchieri e barbieri, ma non i centri estetici: tutti ben pettinati, quindi, ma con qualche pelo in più. Le attività motorie dovranno essere strettamente individuali e non troppo distanti dalla propria abitazione. A scuola in presenza solo dalla prima media in giù. A queste regioni Conte ha dato in dotazione anche un cartello: “Si accettano miracoli”.

Contenuti multimediali: Leonardo Imparato

Andrea Viarengo

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